Cenni Storici
Ultima modifica 16 aprile 2018
Gessate Città Metropolitana di Milano
Gessate compare per la prima volta in un documento scritto il 15 marzo 848. Da quanto si può dedurre da questa pergamena e da altre di poco successive, il nostro territorio era già caratterizzato dall'esistenza di un villaggio in cui vivevano Longobardi, Alamanni, Franchi e i discendenti delle etnie che popolavano la pianura Padana prima delle invasioni dei popoli "barbarici".
Se vogliamo affrontare il problema delle origini di Gessate, quindi, il termine di riferimento iniziale è l'esistenza del villaggio nel IX secolo d.C.
Le fonti scritte non sembrano fornirci altre indicazioni dirette sull'argomento e nel campo archeologico e architettonico mancano elementi che possano far luce. Nonostante ciò dal passato ci sono giunte tracce che forniscono un'indicazione ben precisa: si può affermare con una certezza quasi assoluta che esisteva una Gessate in età romana. Le testimonianze che lo comprovano sono essenzialmente di natura topografica (la conformazione del territorio), toponomastica (i nomi di luogo che spesso hanno un'origine antichissima) il territorio a distanza di millenni porta in sé tracce di un intervento umano finalizzato alla colonizzazione di tipico stampo romano; le più antiche pergamene riportano nomi di luoghi e terreni che hanno un'evidente origine latina, come del resto lo stesso nome "Gessate".
Alle stesse conclusioni si approda attraverso un procedimento induttivo, partendo da considerazioni di carattere generale: l'importanza di Mediolanum (l'antica Milano) e del suo agro e le testimonianze archeologiche rinvenute in molte località della nostra zona rendono molto probabili stanziamenti umani anche da noi.
L'antica Gessate romana aveva probabilmente una caratterizzazione agricola incentrata sulla produzione di frumento e vino e sull'allevamento suino e ovino. Il centro del villaggio, dove forse sorgevano le abitazioni dei maggiori possidenti terrieri, era l'attuale zona situata nei pressi di piazza Roma, anche se forse sul territorio vi erano altre dimore. La colonizzazione romana delle nostre terre, quindi la creazione di uno stanziamento umano stabile, sarebbe avvenuta tra il I secolo a.C. e l'inizio dell'era cristiana. Tuttavia, non volendo negare la categoria della possibilità (ciò che non é stato provato é semplicemente non provato, ma non per questo falso) non precluderei l'ipotesi di un'origine anteriore di Gessate per opera di popolazioni che in età pre-romana popolavano la Pianura Padana come i Celti; ma ciò non può essere confermato che da debolissimi indizi.
Alla luce di quanto ho potuto dedurre dalle poche testimonianze Glassiate (così viene definito il nostro centro nella maggior parte degli antichi documenti) sopravvisse ai profondi rivolgimenti che segnarono la fine violenta del mondo antico e la nascita di una nuova era.
Per la zona di Mediolanum furono particolarmente disastrose la guerra greco-gotica (535-552) e l'invasione longobarda che nel corso di pochi anni sconvolsero l'assetto della società. Gessate sopravvisse e fu eletta da un gruppo di guerrieri longobardi a nuova patria. Quando compare su documenti scritti essa appare segnata da un buon grado di sviluppo.
Tra il X e il XIII secolo era popolata da un numero relativamente elevato di persone, vi erano quattro chiese ed un luogo fortificato (castrum) e veniva addirittura definita "borgo"; il villaggio probabilmente era già strutturato urbanisticamente su tre o quattro nuclei di abitazioni (coincidenti con l'attuale centro storico) di cui il più importante era situato nei pressi dell'attuale piazza Roma dove sorgevano la Chiesa di San Pietro e il "castello".
Il buon grado di sviluppo fu in parte garantito dalla presenza tra i possidenti delle terre gessatesi di alcuni importantissimi enti religiosi come il monastero di S. Ambrogio, una casa di Umiliati e l'abbazia di Chiaravalle che contribuirono allo sviluppo agricolo ed economico.
Pur non disponendo di una documentazione molto copiosa, possiamo affermare che, tra Trecento e il Quattrocento, la situazione senz'altro peggiorò e Gessate perse parte della sua vitalità.
Le gravissime epidemie che iniziarono ad imperversare decimando la popolazione, le guerre e la nuova realtà economica e sociale resero la località più povera.
A cavallo del 1500 si registrarono alcuni significativi sintomi di sviluppo come la costruzione delle primissime cascine, la nascita delle Fornaci (l'attuale Villa Fornaci), la messa in coltura di aree incolte, la diffusione dell'irrigazione artificiale su alcuni terreni e l'introduzione di novità agricole oltre all'assunzione di un ruolo più attivo del ceto padronale. Ma questo fu il preludio ad una serie di calamità che portarono il villaggio sull'orlo della scomparsa: nel 1535, all'inizio della dominazione spagnola, Gessate era quasi totalmente spopolata a causa di pestilenze, carestie e guerre; vastissime estensioni furono abbandonate all'incolto e le abitazioni lasciate in rovina.
Giunta ad un passo dalla scomparsa in un breve arco di tempo la comunità, oltre a rinascere, assunse una struttura così solida che successivamente avrebbe retto anche nei momenti peggiori.
Si può affermare che i primi anni del governo spagnolo con il ritorno della pace segnarono la nascita della "nuova Gessate", una comunità popolosa ben organizzata, caratterizzata dalla peculiarità agricola e da una forte coscienza religiosa.
Proprio in quegli anni infatti é da rintracciare la radice di un'identità e di una unità di popolo - il cui centro erano soprattutto l'unità religiosa attorno alla Chiesa e il lavoro - che solo nell'ultimo secolo é stata intaccata.